Qual è il punto di partenza che permette una corretta gestione ed ottimizzazione del patrimonio immobiliare?
Nell’articolo di oggi vedremo come un’azienda specializzata di consulenza può approcciarsi correttamente ad un incarico di valorizzazione, puntando in maniera efficace ad un aumento della redditività del portafoglio affidato.
Sveliamo subito il mistero e partiamo dal punto n.1: l’analisi dettagliata della situazione di partenza del cliente.
La fase n.1 per ottimizzare la gestione di un patrimonio
Questa è la fase conoscitiva.
In questa fase ci siede al tavolo, si ascoltano le necessità, i problemi e gli obiettivi del cliente e si procede a fare una prima valutazione delle situazione di partenza.
L’analisi è l’attività fondamentale per partire correttamente, perché prevede innanzitutto il censimento dei singoli beni che rientrano nel patrimonio, andando anche a definire quali sono in uso al proprietario e magari potrebbero essere utilizzati diversamente e quelli già liberi per essere messi a rendita.
L’importanza dell’individuazione geografica dei beni.

Conoscere la geografia del proprio patrimonio permette di contestualizzare con precisione le performance e le potenzialità di ogni bene, per poter individuare operazioni strategiche specifiche.
Mettiamo il caso che il cliente X abbia nel suo portafogli un immobile di pregio del valore di 1 milione, che però al momento rende solo 1.500 € al mese.
Mettiamo poi che lo stesso cliente ricavi la medesima cifra (1500 al mese), ma con un deposito che si trova in una zona molto meno prestigiosa e che ha un valore di solo 300k.
Una volta raccolte le informazioni è quasi istintivo intuire che per ottimizzare la rendita conviene probabilmente vendere il bene di maggior valore ma che sta rendendo poco, per investire i proventi su beni con la stessa potenzialità del deposito dell’esempio.
Adesso abbiamo usato cifre a caso per rendere l’idea, tuttavia questa situazione è più comune di quanto si possa pensare
A trovarsi in questa situazione tipo sono soprattutto gli enti religiosi –
Come avviene l’analisi della situazione di partenza per ottimizzare la gestione di un patrimonio?
Tutte le valutazioni possono arrivare solo a valle di uno screening completo del patrimonio ed è per questo che è assolutamente necessaria l’analisi preliminare completa, momento decisivo per la buona riuscita del rapporto di consulenza.
Si è detto però che il tracciamento della geolocalizzazione dei beni è importante per 2 motivi ed il secondo è legato strettamente all’organizzazione delle attività di manutenzione.
Un altro aspetto spesso sottovalutato è che se gli immobili sono fisicamente lontani tra loro, la loro manutenzione è molto più complessa, frammentaria e costosa.
Tradotto in parole povere: spesso è meglio avere un’intera palazzina, che 10 proprietà disseminate in comuni diversi.
Ovviamente ci sono sempre le eccezioni, soprattutto se si tratta di fare valutazioni su immobili di pregio, ma l’esperienza ci ha insegnato che la scelta migliore è vendere gli immobili isolati ed è proprio quello che abbiamo fatto per conto degli enti religiosi di cui siamo consulenti, andando a vendere le proprietà isolate per creare degli aggregati per favorire ulteriormente l’aumento di redditività del patrimonio.
Scelte strategiche del genere possono incidere in maniera importante sul rendimento annuale del tuo portafoglio e se oggi hai un patrimonio frammentato, possiamo aiutarti a valutare come impostare un progetto di valorizzazione.
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